Sentimenti contrastanti: da una parte la notizia tranquillizza perchè vuol dire che la giustizia in qualche modo non si arresta, dall’altra terrorizza.
Terrorizza perché anziché proteggere il buon nome italiano, ci sono aziende “italiane” che in nome dei loro sporchi interessi svendono e sporcano decenni di sacrifici e lavoro. In anni difficili come gli attuali sorprende scoprire che le serpi vengono cresciute “a casa”.
Le aziende incriminate sarebbero tre di cui 2 lombarde, “CANTINE E. SILVA srl” (PV) di Gravellona Lomellina, la ditta “ENOROBICA snc” di Bagnatica (BG) e la società “ The Italian Wine Company Ltd” di Londra. Il sito di quest’ultima cita “Welcomes you to our web site where we are delighted to introduce you to our great range of quality and good value Italian, other European & New World wines”.
Vini di bassa qualità etichettati e venduti come DOP o IGP sia in Italia che in Inghilterra. Il nr di bottiglie contraffatte si aggirerebbe intorno a 3.500.000, almeno dai primi controlli. Un danno all’immagine dei vini piemontesi e dell’Italia.
Dove ci si approvvigionava? E soprattutto come si riusciva a eludere i pesanti controlli e la normativa che vige in Italia in materia vinicola? E cosa più disarmante: l’Inghilterra che da sempre fa le pulci sulla qualità ai nostri produttori per poter spuntare il prezzo migliore come si è lasciata sfuggire una situazione simile?
Domande senza risposta. Speriamo solo che qualcuno paghi…a vita, almeno per riscattare chi lavora in maniera onesta.
Maggiori dettagli all’indirizzo http://www.slowfood.it/slowine/bloccato-vino-falso-per-10-milioni-di-euro-unoperazione-in-difesa-del-vino-piemontese/